Rocca-Stendoro

sinossi

Di famiglia agiata e figlio di un celebre pianista di fama mondiale, il ventenne Athos vive una giovinezza dorata all’interno dello splendido scenario di Sorrento. Eppure, inquietudini, pensieri tormentati e nevrosi lo perseguitano almeno da quando i suoi genitori si sono separati. A poco servono un fidanzamento sempre insidiato dall’incertezza, gli amici, i successi negli studi, i viaggi e le esperienze, anche sessuali, di vario genere. Sarà l’incontro con la terapia analitica e la rivelazione dei “segreti di famiglia” a renderlo più forte e sicuro, permettendogli di intraprendere un nuovo percorso di vita e di compiere scelte serene.

Un prolungato presente

Albatros Editore, Roma 2021

analisi critica

Un prolungato presente è il secondo romanzo di Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, dopo L’eclisse dell’ombra. Una rinascita dopo l’abuso, al cui centro narrativo e l’ipersensibilità giovanile, i traumi celati e, pertanto, più dolorosi, l’eros problematico. La loro professione consente di analizzare con estrema attenzione e di mostrare al lettore i più piccoli dettagli interiori, i palpiti psicologici, le reazioni psicosomatiche del protagonista.
Una narrazione caratterizzata da rapidi dialoghi alternati a lunghi silenzi, riferimenti musicali, descrizioni di ambienti e persone. Indimenticabile le figure di Roberto, l’”amico del cuore” di Athos, dei genitori, di Pierre, di Francesca e delle altre giovani donne, della governante Lucia e, soprattutto, dell’abbagliante natura incontaminata sorrentina, tra mare e campagna. Non a caso ogni capitoletto – che può configurarsi come la singola scena di un dramma, tessera di un mosaico – si apre e si conclude con un’annotazione paesaggistica.